Ristorante da Gino (AelleU)


Con l’asfalto rinfrescato dalle prime ore della sera ci arrampichiamo sulle colline di Rimini.
L’attesa è notevole…come può esserlo per coloro che, in una serata del nono mese, stanno cercando anche un pò del loro passato.
Ci fermiamo per un breve sosta alla Chiacchera….ma la serata sarà di pura sostanza e quindi senza “lische” sulla strada saliamo a Covignano.
La strada che ci conduce a casa di Gino è bianca e dobbiamo faticare non poco per trovare parcheggio. Lasciamo alle nostre spalle qualche fico in fiore (che ritroveremo più avanti) e ci troviamo di fronte ad un casolare ristrutturato dove realizziamo, dopo qualche giravolta, che dovremo entrare dall’ingresso principale: la cucina.
Veniamo garbatamente accolti e condotti al nostro tavolo, attorno a noi si respira aria di sana convivialità.
Ai nostri lati, sulle pareti, articoli ingialliti narrano una storia che inizia alla fine degli anni 80.
La storia di Gino detto il Matto... Nessun menù da sfogliare, si mangia solo pesce fresco di giornata, quindi ci viene chiesto solo se lo vogliamo rosso o bianco…il vino.
La risposta è scontata: rosso della casa (ovviamente senza etichetta).
È bello pregustare ciò che mangerai, dai tavoli attorno, che hanno cominciato il percorso prima di te! Guardiamo la torre di piatti che abbiamo davanti sapendo che stiamo prendendo fiato per un’apnea di sapori di mare che si preannuncia lunga, molto lunga.

Ancora un respiro e possiamo iniziare la “discesa”:
  • Due sardine marinate con salsa al pomodoro leggermente piccante, accompagnate da un salvagente di pane casalingo;
  • Polipo, totani e moscardini compongono l’insalata di mare, il tutto condito con un semplice trito di sedano, carota ed un filo d’olio;
  • Vongole alla marinara;
  • Sardine alla griglia servite in una piccola graticola;
  • Risotto in rosso alla marinara;
  • Coda di rospo e canelli alla griglia;
  • Insalata verde già condita come contorno.

Genuino, sapore di mare, odore di camino, semplice, essenziale, come dovrebbe essere, fresco…queste alcune delle parole che avevamo scelto per commentare le portate salvo poi accorgerci che i giudizi risultano intercambiabili.
Quindi lasciamo, per questa volta, a voi il corretto abbinamento mentre noi, chiudiamo la cena con una buona Ciambella della casa. Non sono contemplati amari e caffè.
Usciamo dalla veranda per prendere aria. Lì troviamo l’ultima portata: la frutta. Se te ne viene voglia, ricorda, quando andrai, che puoi servirti liberamente dall’albero, di fichi, piantato là fuori, chissà quanto tempo fa, magari da Gino: nere e imprecise perché autentiche e non trattate: spaccane una in due, senti l’odore, guarda i filamenti densi, e poi mangialo, così com’è, per farti stupire dalla sua dolcezza.
Siamo rimasti da soli in sala…rileggiamo con calma la storia di questo locale raccontata da tante firme. Giunti a questo punto potremmo intrattenervi con i racconti della storia di Gino, la sua pazzia (vera o presunta), le sue intemperanze e le leggende su questo locale ma preferiamo “passarvi il testimone” e lasciarvi alla vostra arrampicata “mangianti” e felici. E Noi? Ci scambiamo sguardi appagati, ci avviciniamo al parcheggio e ci incamminiamo contenti come i “matti tra il campo e la ferrovia”.

Ristorante Da Gino
Via Tomasetta, 1 Rimini (RN) - 47923
Tel: 0541.75228
Menù a prezzo fisso 35 Euro.
Prenotazione consigliata

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